Church of Sant'Antonio Abate at Melezet

Bardonecchia

Religious Art Parish churches

La parrocchiale di Sant’Antonio Abate si erge nel centro storico della borgata di Melezet, segnalata dal campanile a chi percorre la strada che conduce al capoluogo.

La parrocchia di Melezet nacque nel 1487 per distacco da Bardonecchia. In quell’anno iniziarono anche i lavori
di costruzione della parrocchiale, la quale non è però quella attuale. L’edificio originario fu infatti pesantemente danneggiato dal furioso incendio che, nel 1694, distrusse buona parte del paese. Si rese quindi necessaria
l’edificazione della nuova chiesa, per la costruzione della quale furono reimpiegati molti materiali di quella antica tra i quali la cuspide del campanile. La nuova costruzione sorse poco lontano da quella precedente, su un terreno donato appositamente da una vedova del luogo.
La facciata principale è caratterizzata da un portico, cui si accede da due scale simmetriche in pietra con balaustra in calcare. La facciata è quindi completata da un prospetto a capanna, con una finestra ad arco
ai cui lati sono visibili due meridiane ed una nicchia vuota, originariamente contenente la statua lignea della Madonna col Bambino, ora conservata presso il Museo di Arte Religiosa Alpina sempre a Melezet.
La chiesa, conserva inoltre un locale interrato, anticamente utilizzato per le sepolture invernali, cui si accede da un portoncino ligneo posto tra le due scale simmetriche esterne.

La torre campanaria ripropone le caratteristiche architettoniche del romanico delfinale. Il basamento,
piuttosto alto e compatto, è segnato solo da alcune strette feritoie ed è concluso da un cornicione con profilo arrotondato in pietra, al disopra del quale si sviluppano altri due livelli. Il primo presenta tre aperture a bifora, con colonnina e capitello a stampella in pietra, mentre il  secondo livello presenta analoghe aperture a bifora ed è concluso da un cornicione su mensole di pietra. La cuspide ottagonale in pietra, particolarmente slanciata, presenta otto grandi aperture (in questo caso tamponate), in corrispondenza della base di imposta ed altre quattro più piccole poste verso la sommità. I quattro acroteri che si trovano normalmente posti sugli spigoli di base, sono qui sostituiti da pinnacoli lavorati e torniti, segni del rifacimento tardo barocco. All’interno l’edificio si sviluppa secondo un impianto a tre navate concluse dall’abside rettangolare. L’intera struttura è dominata dall’intaglio ligneo, profuso non solo sui retable dell’altare maggiore e degli altari laterali, ma anche nelle decorazioni naturalistiche a rilievo che seguono le linee di arconi e lesene dell’area presbiteriale. Il retable dell’altare maggiore fu commissionato nel 1698 dall’allora curato, Jerome André, ad una bottega dell’alta Maurienne: sono infatti evidenti le analogie con manufatti simili prodotti da Sebastien Rosaz per gli altari del Rosario e di S. Antonio abate a Termignon. La tela che impreziosisce l’altare maggiore raffigura la Madonna col Bambino con S. Antonio abate e un angelo.
Essa fu donata da Jean Agnés des Geneys nel 1698 ed è attribuita alla bottega mauriannese dei fratelli Dufour (Gabriel?). I medesimi pittori dovettero fornire anche le tele per gli altari laterali, i quali provengono dalla chiesa originaria. Di essi, l’altare di S. Antonio abate è probabile opera dell’intagliatore Jacques Jesse di Embrun, attivo nell’ultimo quarto del Seicento in alta Valle. Tra le opere di pittura si segnalano inoltre l’Assunzione della Vergine, realizzata da Paolo Gerolamo della Croce nel 1619, e la pala del Crocifisso tra i Santi Carlo Borromeo e Bernardino da Siena, opera del terzo quarto del Seicento assegnata alla mano di Jacques Roux.
Da segnalare, infine, il fonte battesimale lapideo databile all’inizio del Seicento e assegnato all’atelier locale dei Roude.

  Frazione Melezet, 10052 Bardonecchia
tel: 0122 622640
museo@centroculturalediocesano.it |

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