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Chiesa di San Restituto

candle Arte sacra
church Parrocchiali storiche

Via del Colle 12, 10054 Sauze di Cesana

San Restituto sorge possente e solitaria tra i prati, in posizione praticamente equidistante da Sauze di Cesana, Champlas du Col e Rollières per le cui comunità ha svolto nei secoli passati funzione di parrocchiale. È, insieme alla parrocchiale di Cesana Torinese, la più antica della Valle Ripa. 

 

Chi ha dimestichezza o passione per le vicende storico artistiche dell’Alta Valle Susa, legate in toto al Delfinato, non può ignorare quanto concerne questa chiesa che è parte importante della sua storia.

Situata al crocevia tra il Brianzonese la Valsusa e la Val Chisone, ebbe ruolo diremmo di protagonista, talvolta suo malgrado, nelle vicende del tempo come quando, nel corso del ‘500, ebbe a subire l’obbrobrio di essere scambiata per un fortilizio. Proprio attorno a lei Valdesi e Cattolici  se le diedero di “santa” ragione alternandosi nell’occupazione della chiesa.

Soprattutto dal versante francese venivano venti di modernità in particolare dall’istituzione che passa sotto il nome di “Escartons” che aveva insegnato l’autogoverno.

Più quieta e confortante però la storia  che la lega al suo popolo che trova in essa espressione dei suoi sentimenti umani e religiosi.

I documenti storici manoscritti parlano spesso di lei ma non così da soddisfare in pieno il nostro desiderio di sapere.

La Bolla di Cuniberto, arcivescovo di Torino, consacra il 1065 come prima testimonianza di questa chiesa.

Si passano la parola, di secolo in secolo, nell’affermare che è costruita in quel luogo perché doveva soddisfare alle esigenze devozionali  di tre paesi confinanti, Sauze, Champlas du Col, Rollières.

Ci sono ragioni tuttavia di dubitarne. Almeno come ipotesi, fondate, si può supporre che i primordi della sua origine siano precristiani legati al culto pagano delle fonti.

Architettonicamente non risponde a nessun stile. Con una brutta parola, lo si definisce spurio.

Certo non manca di fascino possente e solitario a mezza costa sul declivio destro del Ripa, in mezzo al verde incontaminato, è meta ambita non solo di devoti, ma anche di semplici turisti che vogliono unire una breve passeggiata a un momento di relax nel silenzio e nella contemplazione.

Mirabile il campanile alto 32m, è aggraziato, nel suo corso da una duplice serie di trifore. Alla sommità, una cuspide elegantissima munita, agli angoli  dalle quattro originali piramidine tipiche dello stile delfinale. Costruito nel ‘600 sulla base di un campanile precedente andato distrutto.

Il visitatore non ha la soddisfazione di vedere, in profondità, la facciata della chiesa pure impressionante. Si entra infatti lateralmente  attraverso il cimitero.

L’interno conserva tutto quanto è sfuggito a razzie, intemperie, manomissioni. In particolare un battistero, enorme vasca in pietra quattrocentesca arricchita più tardi da un tegurio “coprifonte” in legno scolpito. Sulle pareti  un affresco che rappresenta il battesimo di Cristo, secentesco, tracce di affreschi di primo Cinquecento all’imposta degli archi trasversali, con tondi raffiguranti teste di angeli e motivi a croce entro una ghirlanda e due paliotti.

Una preziosa massiccia cornice settecentesca raccoglie piccoli ex-voto, mentre in una cappella laterale sono conservati altri ex-voto più consistenti.

Da rimarcare, sulla parete di fronte al battistero i due grossi dipinti dell’Annunciazione in forme classicheggianti. Un riguardo anche ai capitelli le cui figure riservano sorprese.

Per concludere, prima di uscire, è bene sostare e ammirare, nel complesso, l’interno di questa chiesa. Nessuno sfugge allo stupore per la solennità semplice e rigorosa di questo luogo che ha voluto essere ed è essenzialmente sacro. (p.m.)

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