ZSC Oasi Xerotermiche Chianocco e Foresto

Bussoleno

Ambiente Siti Rete Ecologica Natura 2000

Le “Oasi xerotermiche” includono gli Orridi di Chianocco e di Foresto, aree protette regionali (Riserva naturale speciale dell’Orrido e Stazione di Leccio di Chianocco, Riserva naturale speciale dell’Orrido di Foresto e Stazione di Juniperus oxycedrus di Crotte-San Giuliano) e occupano una superficie di 1410 ha sul versante sinistro del settore centrale della Valle di Susa.

I comuni interessati dalle ZSC sono Bussoleno, Chianocco, Mompantero, Susa, Venaus.
La geomorfologia dell’area è caratterizzata da pareti calcaree incise da strette forre, dette appunto “orridi”, generate dall’erosione operata da modesti affluenti della Dora Riparia sui potenti strati calcarei. Un altro elemento geomorfologico di rilievo è costituito dagli estesi depositi morenici depositati dai ghiacciai al termine dell’ultima glaciazione. Questi depositi, facilmente erodibili, sono concentrati nella parte alta del bacino del Rio Prebec e hanno dato luogo a morfologie calanchive e, in aree localizzate (Margritt, Alpe Pianfé, Alpe Molé), a piramidi di terra.
La copertura forestale è data in prevalenza da boschi di roverella (Quercus pubescens) che stanno lentamente ricolonizzando i bassi versanti, occupati fino a 30-40 anni fa da pascoli e coltivi. Diffuse, in particolare all’interno degli orridi e alle quote superiori, sono anche le faggete.

All’interno del ZSC “Oasi xerotermiche della Valle di Susa - Orrido di Chianocco e Foresto” sono presenti gli habitat prioritari “Formazioni erbose secche seminaturali e facies coperte da cespugli su substrato calcareo (Festuco-Brometalia) con stupenda fioritura di orchidee” (Codice 6210*) e “Formazioni erbose steppiche sub-pannoniche” (Codice 6240*). Tali habitat sono di particolare pregio per estensione e ricchezza in orchidee e specie rare, ma a causa del progressivo abbandono delle attività agropastorali sono oggi minacciati dall’invasione di alberi e arbusti e da variazioni della composizione floristica. Il progetto Life Xerograzing, avviato nel 2013 e concluso nel 2018 è mirato alla conservazione e recupero delle praterie xerotermiche della Valle di Susa mediante la gestione pastorale.

La posizione della Valle di Susa al centro dell’arco alpino piemontese favorisce condizioni climatiche particolari, caratterizzate da precipitazioni ridotte, inferiori a 800 mm annui; l’esposizione a sud del versante determina inoltre un microclima particolarmente mite in inverno e assai arido in estate che conferisce caratteri mediterranei alla vegetazione e alla fauna ospitando molte specie di origine mediterranea o centro-asiatica, legate a climi caldi e secchi (specie “xerotermofile”), parecchie delle quali hanno qui le loro uniche stazioni piemontesi o sono estremamente rare al di fuori della Valle. Tra la flora gli esempi meglio noti e più appariscenti sono quelli del leccio (Quercus ilex) e del ginepro ossicedro (Juniperus oxycedrus). Il leccio è una quercia sempreverde tipica della fascia costiera mediterranea: nell’Orrido di Chianocco vi è l’unica stazione sicuramente spontanea in Piemonte. Il ginepro ossicedro ha le sue uniche stazioni piemontesi nell’Orrido di Foresto. Sono inoltre presenti specie ad areale mediterraneo quali le rare Lavandula angustifolia, Ononis pusilla, Leuzea conifera, Fumana ericoides e Cheilanthes acrostica.
L’interesse faunistico è dovuto alla presenza di numerose specie di invertebrati, rare o esclusive a livello regionale.

Regione Piemonte "La Rete Natura 2000 in Piemonte - I Siti di Importanza Comunitaria"
Schede provincia di Torino - parte 1 (10.388 Kb)
Schede provincia di Torino - parte 2 (10.388 Kb)

Dal 15 marzo 2019 è gestito dall’Ente di gestione delle Aree Protette delle Alpi Cozie e da SIC è diventato Zona Speciale di Conservazione (Z.S.C.), ovvero S.I.C. per il quale la regione ha predisposto le relative Misure di Conservazione sito e specie specifiche e che è stato designato come tale con decreto ministeriale, d’intesa con la regione.

Per approfondimenti:
https://www.parchialpicozie.it/page/view/rete-natura-2000/

 

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