Quali memorie per quali cittadini presentato a Torino

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Giovedì 29 giugno al Polo del ‘900 (via del Carmine 14) a Torino è stato presentato il progetto “Quali memorie per quali cittadini” durante la tappa torinese di “Remigante”, il festival diffuso della cultura migrante.

La Valle di Susa, da sempre considerata territorio di transito, è oggi protagonista di sperimentazione di innovative forme di accoglienza che diano risposta costruttiva ai fenomeni migratori che l’Europa, con in testa l’Italia, sta tentando di affrontare.

Se da un lato ci si confronta con una situazione emergenziale che attiene ai bisogno materiali dei richiedenti asilo, dall’altro spesso ci si dimentica che l’integrazione passa anche attraverso progetti che, usando linguaggi universali quali l’arte e la cultura, trasformano i problemi in vere e proprie opportunità di crescita per la cittadinanza.

Da questa idea nasce, “Quali Memorie per quali cittadini? – La Valle di Susa e le identità dei cittadini di seconda generazione”, progetto tra i dieci finanziati dal bando Polo del ‘900 indetto dalla Compagnia di San Paolo e promosso dal Centro Culturale Diocesano di Susa – capofila - insieme al Comune di Avigliana, Associazione Inoltra, Associazione Rete Italiana Cultura Popolare, Parchi delle Alpi Cozie e alcuni istituti superiori valsusini, cooperativa Orso.

La realizzazione di alcune installazioni e performance artistiche da parte di artisti stranieri o di seconda generazione è soltanto l’ultimo tassello di un percorso che coinvolge i gruppi di lavoro trasversali composti da studenti, associazioni regionali e nazionali di emigrati, operatori culturali e richiedenti asilo coinvolti nei progetti di accoglienza di Valle.

Gli artisti, selezionati sulla base di una specifica call, saranno dunque chiamati a rileggere la storia secolare dei fenomeni migratori e darne una loro interpretazione a partire dalle nuove chiavi di lettura emergenti dal territorio della Valle e dal confronto con i suoi cittadini.

Alla presentazione sono intervenuti Domenico Quirico, giornalista de "La Stampa" ed esperto conoscitore di tutte le vicende africane degli ultimi venti anni, e lo scrittore Farhad Bitani, ex-capitano dell’esercito afghano oggi rifugiato politico in Italia ed autore del libro “L’Ultimo Lenzuolo Bianco”. Il dialogo è stato inframezzato dalle performance dei “Black Fabula”, gruppo teatrale nato dal coinvolgimento di dieci giovani africani richiedenti asilo, ospiti del Comune di Almese, che dal 2015 sono stati resi partecipi delle attività della Compagnia Fabula Rasa diretta da Beppe Gromi nello spettacolo “Dove cielo tocca mare”, un concreto e creativo esempio di integrazione e scambio in cui il teatro e la danza raccontano i sogni dei suoi protagonisti fondendosi in un progetto corale. 

Guarda il video della presentazione!